domenica 7 giugno 2015

JERUSALEM-SHALOM-JERUSALEM











                                         
           

                                                                                
                                                                                                   
Pregate per la pace di Jerusalem:
prosperino quelli che ti amano.
Salmo 122:6
Foto: IL MURO DEL PIANTO







IL CALENDARIO EBRAICO




  Festività ebraiche2015 



GIORNO    SETTIMANA    GIORNO  FESTIVO

         

                                                             
  
1.1.2015
Gi
Se 01
4.3.2015
Me
Se 10
5.3.2015
Gi
Se 10
4.4.2015
Sa
Se 14
5.4.2015
Do
Se 14
6.4.2015
Lu
Se 15
7.4.2015
Ma
Se 15
8.4.2015
Me
Se 15
9.4.2015
Gi
Se 15
10.4.2015
Ve
Se 15
11.4.2015
Sa
Se 15
24.5.2015
Do
Se 21
25.5.2015
Lu
Se 22
5.7.2015
Do
Se 27
26.7.2015
Do
Se 30
14.9.2015
Lu
Se 38
15.9.2015
Ma
Se 38
16.9.2015
Me
Se 38
23.9.2015
Me
Se 39
28.9.2015
Lu
Se 40
29.9.2015
Ma
Se 40
30.9.2015
Me
Se 40
1.10.2015
Gi
Se 40
2.10.2015
Ve
Se 40
3.10.2015
Sa
Se 40
4.10.2015
Do
Se 40
5.10.2015
Lu
Se 41
6.10.2015
Ma
Se 41
7.12.2015
Lu
Se 50
8.12.2015
Ma
Se 50
9.12.2015
Me
Se 50
10.12.2015
Gi
Se 50
11.12.2015
Ve
Se 50
12.12.2015
Sa
Se 50
13.12.2015
Do
Se 50
14.12.2015
Lu
Se 51
22.12.2015
Ma
Se 52






LE  PRINCIPALI  FESTIVITÀ EBRAICHE




IL SABATO 

Sabato, in ebraico Shabbàth, vuol dire: “finire, cessare”, perché appunto nel settimo giorno, avendo compiuto la creazione, Dio si fermò, "cessò da ogni suo lavoro".Egli ha voluto donare a Israele un
giorno di riposo, di pace e di santificazione, in ricordo dell’opera della Creazione.
Il Sabato è consacrato all’incontro con Dio, alla preghiera, allo studio della Toràh, alla festa in famiglia, alle riunioni con i parenti ed alle visite agli ammalati.




IL CAPODANNO  (ROSH HA‐SHANÀ)


 Il Capodanno ebraico si celebra il 1° e 2° giorno del mese di Tishri (settembre ‐ ottobre). Esso segna l’inizio di un tempo di penitenza e di riconciliazione con Dio che dura dieci giorni, e termina con la solennità di Kippur.
I due giorni del Capodanno vengono considerati un solo giorno, detto anche:
giorno del Ricordo, in quanto Dio, in questo giorno, tiene presente le azioni compiute dagli uomini durante l’anno;
giorno del Giudizio, perché in questo giorno Dio, seduto sul trono della Giustizia, si accinge a giudicare il mondo, opera delle sue mani, decretando il destino degli uomini e delle nazioni;
giorno del suono, perché in questo giorno è comandato di suonare lo Shofar (corno di ariete), per richiamare gli uomini a meditare su quanto è stato da loro compiuto durante l’anno passato.
Il Capodanno ebraico si celebra, infine, per commemorare la creazione del mondo;



GIORNO DELL’ESPIAZIONE  (KIPPUR)



 La solennità di Kippur è il giorno destinato al digiuno, alla preghiera e al sincero ritorno a Dio. È un giorno dedicato alla riparazione delle colpe e alla riconciliazione con Dio. Detto anche "Sabato dei Sabati", il Kippur ha la stessa importanza del Sabato, ed in esso è proibito anche il più piccolo lavoro.
In questo giorno sacro, i templi e le sinagoghe di tutto il mondo rimangono aperti per l’intera giornata, affinché tutti possano partecipare alla preghiera comune.



FESTA DELLA RICONSACRAZIONE DEL TEMPIO  (CHANNUKKAH)




 La festa di Channukkàh dura otto giorni e si celebra in dicembre. La parola Channukkàh significa alla lettera "inaugurazione" e ricorda la riconsacrazione, del Tempio di Gerusalemme, che era stato profanato con statue di idoli.
Durante la festa, si accende una lampada ad otto fiammelle, aumentandone una per ognuna delle otto sere. Gli otto giorni della festa sono considerati semifestivi e in essi è permesso qualsiasi lavoro. Un’antica leggenda narra che i Maccabei entrarono nel Tempio distrutto e la loro prima cura fu quella di riaccendere la lampada perenne (Ner tamid), spenta durante la profanazione. La leggenda vuole che nel sacro luogo essi trovassero una bottiglietta di olio puro, ancora sigillato, con il sigillo del Sommo Sacerdote, che sarebbe bastato appena per tenere acceso il lume soltanto fino all’indomani. Per un vero miracolo, però, l’olio bastò per ben otto giorni, il tempo necessario a preparare una provvista di nuovo olio per la lampada. E’ in ricordo di ciò che durante questa festa, detta anche Festa delle luci, si accendono le otto luci.



FESTA DELLE SORTI  (PURIM) 




Questa festa si celebra in memoria della salvezza degli ebrei in Persia, per intercessione della regina Ester. Il giorno di Purim è destinato alla gioia e al divertimento. Viene letto pubblicamente il rotolo di Ester, e si scambiano doni fra amici e parenti. Inoltre, a Purim si inviano generose offerte ai poveri, affinché anche questi possano partecipare alla gioia comune.




FESTA DELLA PASQUA  (PESAH)




 La Pasqua è la prima e la principale festa ebraica. Ricorda il passaggio degli ebrei dallo stato di schiavitù a quello di libertà e la formazione del popolo ebraico come nazione unita ed indipendente.
La Pasqua commemora l’uscita degli ebrei dall’Egitto dopo 430 anni di dura schiavitù dagli egiziani. Il ricordo di questa miracolosa "uscita" è divenuto il punto centrale della legge e della vita degli ebrei, tanto che questo pensiero si trova un gran numero di volte espresso in molti passi della Bibbia e nei libri di preghiere.
La festa viene anche chiamata "festa delle azzime" perché per tutta la durata della festa è vietato cibarsi di sostanze lievitate e si mangia pane azzimo, in ricordo del pane che gli ebrei in fuga non ebbero il tempo di far lievitare (Cfr Lv 23,6).
La Pasqua ebraica dura otto giorni (sette in terra d’Israele). Le prime due sere, si fa una cena chiamata Sèder (ordine) [vedi libro], appunto perché il suo svolgimento segue un determinato ordine, e si mangiano cibi simbolici che ricordano l’amarezza della schiavitù in Egitto e la dolcezza della libertà ritrovata.



PENTECOSTE  (SHAVUOT)



 Il termine Shavuòt, alla lettera significa "settimane", appunto perché la festa cade sette settimane dopo Pasqua. Questa festa si celebra in ricordo del dono dei dieci comandamenti, ricevuti da Mosè sul Monte Sinai e da lui trasmessi ed insegnati al popolo riunito ai piedi del monte. In ricordo di tale avvenimento la festa viene definita "dono della Toràh". La Toràh fu donata ad Israele dopo la sua liberazione dalla schiavitù perché soltanto un popolo libero può osservare la legge e gioirne.



TU‐BISHVAT  ANCHE DETTA  ROSH HASHANÀ LAILANOTH: 



è chiamato anche il “Capodanno degli alberi” perché si festeggia in terra di Israele la fine dell’inverno e l’inizio della stagione primaverile ed è legata all’anno fiscale con cui si ricorda il pagamento delle tasse. Si festeggia il giorno 15 del mese di Shevat. L’usanza tipica è quella di mangiare in questo giorno frutta di tipi diversi, in particolare i prodotti dell’albero: uva, fichi, melograni, olive, datteri. Oltre a questi anche altri frutti menzionati nella Bibbia, come mandorle, pistacchi, noci, tappuchim (che nella Bibbia non sono le mele, come si ritiene comunemente e come oggi si indica nell’ebraico moderno, ma sono agrumi), e poi ogni altro tipo di frutto dell’albero.


   














                                                       LO STATO DI ISRAELE

Deuteronomio 34:4 ''Eterno gli disse: Questo é il paese che ho promesso con giuramento ad Abrahamo ,a Isacco e a Giacobbe,dicendo: Io lo daró alla tua discendenza'' .
Sono le quattro del pomeriggio del 14 Maggio 1948 e queste parole,che Mosé ascoltó dall'alto del monte Nebo prima di morire,sembrano aleggiare sulla folla che si stipa in una spoglia sala del museo di Tel Aviv.
Per il popolo ebreo,condannato ad errare nel mondo per secoli,perseguitato,umiliato,carcerato nei mostruosi e pestilenziali ghetti,privato dei più elementari diritti umani,vittime dei massacri perpetrati dalle legioni Romane,dalle pie schiere dei Crociati,dalle orde musulmane e in fine da quella macchina criminale rappresentata dalle SS Germaniche,questo é un momento di profonda,inesprimibile commozione.
Oggi nesce lo Stato di Israele,David Ben Gurion,circondato da un religioso silenzio,legge la 
proclamazione di indipendenza.
La sua voce é tesa,appena incrinata dall'emozione.'' ERETZ ISRAEL (La terra di Israele),fu la culla 
del popolo ebraico.Fu qui che si plasmó la sua identità spirituale,religiosa e politica.
Fu qui che gli ebrei formarono il loro stato,crearono valori d'importanza nazionale e universale e 
diedero al mondo il Libro dei Libri.

Dopo essere stato esiliato con la forza dalla sua terra,il popolo ebraico mantenne la propria fede per 
tutta la diaspora e non cessó mai di pregare e sperare di poter,un giorno,far ritornonella sua patria
e riottenervi la sua libertá politica''.
'' Legati da questi vincoli storici e tradizionalli,gli ebrei,una generazione dopo l'altra,lottarono per 
stabilirsinell'antica patria.Gli ultimi decenni sono tornati in massa.Pionieri,maapilim ( gli immigrati
giunti in Israele hanno fatto fiorire il deserto,hanno riportato a nuova vita la lingua ebraica,costruito villaggi e cittá e creato una prospera comunitá che controlla la prorpia economia e la propria cultura,
che ama la pace ma é in grado di difendersi,che reca benefici del progresso a tutti gli abitanti del paese e aspira all'indipendenza... 
Il 29 Novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvó una risoluzione che sanciva
la costituzione di uno Stato Ebraico in Eretz Israel; l'Assemblea Generale chiese agli abitanti di Eretz
Israel di compiere tutti i passi che da parte loro fossero necessari per l'applicazione di tale risoluzione.


Il riconoscimento da parte dell'ONU del diritto del popolo ebraico alla fondazione del proprio Stato é
irrevocabile, '' Questo é un diritto naturale del popolo ebraico:il diritto di poter disporre del proprio destino,come tutti gli altri popoli,nel proprio Stato sovrano'' .

Nell'anno 5657 (1897), alla chiamata del precursore della concezione d'uno Stato ebraico Theodor Herzl, fu indetto il primo congresso sionista che proclamò il diritto del popolo ebraico alla rinascita nazionale del suo paese. Questo diritto fu riconosciuto nella dichiarazione Balfour del 2 novembre 1917 e riaffermato col Mandato della Società delle Nazioni che, in particolare, dava sanzione internazionale al legame storico tra il popolo ebraico ed Eretz Israel [Terra d'Israele] e al diritto del popolo ebraico di ricostruire il suo focolare nazionale.

La Shoà [catastrofe] che si è abbattuta recentemente sul popolo ebraico, in cui milioni di ebrei in Europa sono stati massacrati, ha dimostrato concretamente la necessità di risolvere il problema del popolo ebraico privo di patria e di indipendenza, con la rinascita dello Stato ebraico in Eretz Israel che spalancherà le porte della patria a ogni ebreo e conferirà al popolo ebraico la posizione di membro a diritti uguali nella famiglia delle nazioni.
I sopravvissuti all'Olocausto nazista in Europa, così come gli ebrei di altri paesi, non hanno cessato di emigrare in Eretz Israel, nonostante le difficoltà, gli impedimenti e i pericoli e non hanno smesso di rivendicare il loro diritto a una vita di dignità, libertà e onesto lavoro nella patria del loro popolo.
Durante la seconda guerra mondiale, la comunità ebraica di questo paese diede il suo pieno contributo alla lotta dei popoli amanti della libertà e della pace contro le forze della malvagità nazista e, col sangue dei suoi soldati e il suo sforzo bellico, si guadagnò il diritto di essere annoverata fra i popoli che fondarono le Nazioni Unite.

Il 29 novembre 1947, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione che esigeva la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel. L'Assemblea Generale chiedeva che gli abitanti di Eretz Israel compissero loro stessi i passi necessari da parte loro alla messa in atto della risoluzione. Questo riconoscimento delle Nazioni Unite del diritto del popolo ebraico a fondare il proprio Stato è irrevocabile. Questo diritto è il diritto naturale del popolo ebraico a essere, come tutti gli altri popoli, indipendente nel proprio Stato sovrano.
Quindi noi, membri del Consiglio del Popolo, rappresentanti della Comunità Ebraica in Eretz Israel e del Movimento Sionista, siamo qui riuniti nel giorno della fine del Mandato Britannico su Eretz Israel e, in virtù del nostro diritto naturale e storico e della risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dichiariamo la fondazione di uno Stato ebraico in Eretz Israel, che avrà il nome di Stato d'Israele.

Decidiamo che, con effetto dal momento della fine del Mandato, stanotte, giorno di sabato 6 di Iyar 5708, 15 maggio 1948, fino a quando saranno regolarmente stabilite le autorità dello Stato elette secondo la Costituzione che sarà adottata dall'Assemblea costituente eletta non più tardi del 1 ottobre 1948, il Consiglio del Popolo opererà come provvisorio Consiglio di Stato, e il suo organo esecutivo, l'Amministrazione del Popolo, sarà il Governo provvisorio dello Stato ebraico che sarà chiamato Israele.

Lo Stato d'Israele sarà aperto per l'immigrazione ebraica e per la riunione degli esuli, incrementerà lo sviluppo del paese per il bene di tutti i suoi abitanti, sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla pace come predetto dai profeti d'Israele, assicurerà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione di religione, razza o sesso, garantirà libertà di religione, di coscienza, di lingua, di istruzione e di cultura, preserverà i luoghi santi di tutte le religioni e sarà fedele ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Lo Stato d'Israele sarà pronto a collaborare con le agenzie e le rappresentanze delle Nazioni Unite per l'applicazione della risoluzione dell'Assemblea Generale del 29 novembre 1947 e compirà passi per realizzare l'unità economica di tutte le parti di Eretz Israel.

Facciamo appello alle Nazioni Unite affinché assistano il popolo ebraico nella costruzione del suo Stato e accolgano lo Stato ebraico nella famiglia delle nazioni. Facciamo appello - nel mezzo dell'attacco che ci viene sferrato contro da mesi - ai cittadini arabi dello Stato di Israele affinché mantengano la pace e partecipino alla costruzione dello Stato sulla base della piena e uguale cittadinanza e della rappresentanza appropriata in tutte le sue istituzioni provvisorie e permanenti.

Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero.
Facciamo appello al popolo ebraico dovunque nella Diaspora affinché si raccolga intorno alla comunità ebraica di Eretz Israel e la sostenga nello sforzo dell'immigrazione e della costruzione e la assista nella grande impresa per la realizzazione dell'antica aspirazione: la redenzione di Israele.
Confidando nell'Onnipotente, noi firmiamo questa Dichiarazione in questa sessione del Consiglio di Stato provvisorio, sul suolo della patria, nella città di Tel Aviv, oggi, vigilia di sabato 5 Iyar 5708, 14 maggio 1948.





Foto di  JERUSALEM















Foto Castello di David



















                                                               Foto  Torre  di  David




                                                         Foto  Panorama di Jerusalem








                                                         Foto  Torre di  David



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1 commento:

  1. PADRE BENDIGA GRANDEMENTE ESTA HERMOSA PAGINA SERA DE GRAN BENDICIÓN A TODO AQUEL QUE AME SU TIERRA AMADA PUEBLO ESCOGIDO ISRAEL .

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